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Qualche giorno fa ho passato un’intera mattinata in un’aula di tribunale. Era richiesta la mia presenza ad un processo e sono andato. Nulla di che, non ti preoccupare, semplicemente dovevo fare una breve deposizione come persona informata sui fatti.

Ma mai avrei pensato di trovarmi in un punto di osservazione unico per comprendere come gli esseri umani si complichino la vita.

Non entro nel merito di chi vive il processo in prima persona (le parti in causa), ma voglio parlarti di cosa è successo dal punto di vista comunicativo.

Prima del processo in cui ero interessato, ho avuto la possibilità di osservare da vicino un altro processo e di rendermi conto di quanto si possa imparare davvero da ogni episodio che ti accade.

Cosa vuoi… Il mio lavoro mi porta sempre ad indossare degli occhiali particolari ed a vedere delle sfumature che poi possono essere utili per me ed anche per chi, come te, legge i miei articoli o vede i miei video.

In 2 ore e mezza di episodi ce ne sono stati tanti ed io, come spesso mi capita, riesco a trovare degli spunti per la mia vita e spero anche per dare qualche “insegnamento” anche a te.

I processi a cui ho assistito hanno avuto una protagonista INDISCUSSA: il giudice!

La sua figura mi ha fatto vedere come dovrebbe essere SEMPRE una persona che sta lavorando per risolvere dei problemi o per “sistemare” dei casini, anche comunicativi.

Anzi! Per un genitore ci sarebbero decine di punti da approfondire e ne ho scelti 5.

All’inizio l’ho trovata assolutamente antipatica, tra me e me mi dicevo “cacchio quanto è acida questa”, ma ho continuato ad ascoltarla e a vederla lavorare ed ho fatto proprio bene.

Episodio 1: ad un processo bisogna rispettare dei tempi.

Bene, il giudice ha passato moltissimo tempo a far capire agli avvocati di parlare di fatti e non di commentare. Aveva RAGIONE!

Quante volte nella vita di tutti i giorni accetti discussioni lunghe ed eterne con tuo figlio senza arrivare a nulla?

Fai trattative che non portano da nessuna parte e intanto occupi tempo e sprechi energie.

Ed il tempo non torna più indietro.

Ma soprattutto ci sono altre persone che pagano il tempo perso. In questo caso i processi successivi, a casa tua il tempo che avresti potuto dedicare ad altro, invece di sterili discussioni.

Dimmi che non ti capita mai di innescare litigi con tuo figlio e poi di dire “non abbiamo mai tempo per fare nulla!”…

Episodio 2: le regole esistono per essere rispettate.

Ad un certo punto è entrata in aula una studentessa di giurisprudenza in tirocinio con un caffè in mano.

Giudice: “Le sembra un bar? Eppure dovrebbe essere chiaro che luogo è questo. Esca immediatamente.”

Anche qui, brava. Severa e indisponente ma giusta.

Le regole sono fatte per essere rispettate.

Era una cosa piccola ed irrilevante e ci si poteva passare sopra, chiaramente.

Ma quante volte ti capita di passare sopra a delle piccole cose con i tuoi ragazzi dicendo “e vabbè, cosa vuoi che sia…” e poi ritrovarti ad avere grosse difficoltà a far rispettare le regole?

Non ci sono situazioni di serie A o B, se c’è una regola va rispettata.

Va rispettata e non va discussa!

Non è questione di essere cattivi, è questione di essere coerenti.

Tuo figlio osserva quello che fai ed è pronto a rovesciarti addosso tutti gli errori che fai a causa dell’incoerenza.

Episodio 3: devi essere preparato.

Uno degli avvocati è arrivato al processo decisamente poco pronto. Magari era alle prime armi, magari aveva una brutta giornata.

Ma non conta.

Hai nelle mani la vita delle persone e devi essere minimamente preparato!

Non puoi non avere tutto il materiale in ordine e non puoi aver “dimenticato” alcuni passaggi della precedente fase del processo.

Vale anche per te: devi STUDIARE, INFORMARTI, essere PREPARATO quando affronti la scuola. Devi saperti difendere con il PDP e devi avere a disposizione gli strumenti utili per il benessere tuo e di tuo figlio.

Non puoi permetterti di essere superficiale, mai!

Non ci sono alternative, serve essere pronti perché non è facile fare rispettare i diritti dei ragazzi.

E non si possono perdere passaggi fondamentali. Ad esempio io voglio che la scuola sia preparata e non si perda dei passaggi fondamentali, ma pretendo anche da tutti i genitori che seguiamo ogni giorno di avere un super livello di preparazione.

Non parlo necessariamente di preparazione tecnica.

Parlo anche di preparazione emotiva o di una minima preparazione sulla legge 170 o su tutti gli aspetti che hanno a che fare con la scuola.

Ho girato anche 7 video sugli errori da non commettere se hai un figlio dislessico. Li ho girati per permettere a tutti, GRATUITAMENTE, di avere qualche freccia in più al proprio arco.

Puoi vederli registrandoti qui: GUARDA I VIDEO SUI 7 ERRORI DA EVITARE SE HAI UN FIGLIO DISLESSICO.

Rompo tanto le scatole sulla preparazione perché io, Paola e Valentina dedichiamo ogni istante libero per imparare perché costantemente dobbiamo studiare ed essere pronti ai continui cambiamenti che ci sono e siamo stanchi di persone che si improvvisano ESPERTE.

La vita di tuo figlio è una cosa seria.

Episodio 4: impara ad ascoltare.

Stesso avvocato e stesso giudice.

Avvocato: “La scorsa udienza non ho capito se possiamo rivolgerci ad un consulente oppure no“.

Il giudice inizia a rispondere, l’avvocato interrompe (cosa che ho capito essere un errore gravissimo proprio dal punto di vista di diritto, oltre che comunicativo) e il giudice: “Lei non ha problemi di comprensione, lei non ascolta, questo il suo problema!“.

Insegnamento da prendere qui: ascolta, ascolta, ascolta e ti risolverai un sacco di rogne.

Impara ad ascoltare davvero tuo figlio.

Impara ad ascoltare davvero gli altri.

Solo così puoi comprendere ad un livello profondo cosa ti dicono.

Che poi, se lo faccio io un motivo ci sarò no?

Se io ascolto o leggo con attenzione quello che mi scrivono o dicono le persone con cui lavoro, perché non lo puoi fare tu con tuo figlio?

Anche qui il giudice dà un insegnamento incredibile: se vuoi essere ascoltato, devi ascoltare.

Episodio 5: usa un linguaggio che gli altri possono capire.

Ad un certo punto è stato sentito un teste utile per il processo, che aveva delle chiare difficoltà dal punto di vista lessicale e culturale.

In Veneto abbiamo ancora un alto tasso di ignoranza dovuto alla poca cultura ed ai pochi studi di buona parte della popolazione, soprattutto dell’immediato secondo dopoguerra.

Il dialetto così radicato nelle nostre tradizioni di sicuro non aiuta.

Ed ancora adesso molti Veneti usano l’Italiano come prima lingua straniera. Ovvero pensano in dialetto e traducono in Italiano.

Non è una colpa, è una considerazione ed anche un dato di fatto.

Così un avvocato (l’altro) ha iniziato a fare domande e ad un certo punto ad usare il verbo vedere al passato remoto (“Vide” per intenderci) e quel punto la risposta del teste è stata “eeeeeh, non go capio!(non ho capito per chi non è Veneto).

A quel punto l’avvocato, bravo in questa fase, ha detto “ha visto” ed il teste ha potuto comprendere e rispondere.

Ma le frasi che abitualmente si usano in un’aula di tribunale erano dei geroglifici incomprensibili per questo signore, che palesemente era in difficoltà e metteva costantemente in difficoltà chi gli faceva le domande.

A quel punto la Giudice, che a questo punto era diventata il mio idolo personale, ha preso in mano la situazione e si è messa a tradurre in modo semplice ogni domanda, permettendo al teste di poter rispondere.

“Sì ok Alessandro e a me a cosa serve?” Serve tantissimo!

Quando parli con qualcuno assicurati che ti stia ascoltando davvero e che, soprattutto, stia capendo quello che gli dici.

Quante volte parli a tuo figlio ed hai l’impressione che non ti ascolti? Credo tante!

Bene, ti assicuro che molte volte non è che non ti ascolta, semplicemente non ha proprio capito quello che gli dici perché stai parlando in un modo difficile.

Oppure gli stai urlando.

Oppure parli da un’altra stanza.

In tutti i casi, se parli a tuo figlio, assicurati che abbia capito, altrimenti è frustrante sia per te che per lui.

Più sei chiaro e più vedrai soluzioni chiare alle difficoltà.

Se vai a parlare con gli insegnanti è la stessa cosa: assicurati che abbiano capito.

Ti svelo un segreto per avere conferma di tutto questo. Fai SEMPRE questa domanda:

Quindi, fammi capire. Mi stai dicendo che… ?” (e qui ripeti quello che ti è stato detto). Non andare oltre fino a che non ti danno conferma di questo.

Io lo faccio sempre e mi permette di comprendere se gli altri hanno capito e di spiegarmi meglio se questo non è successo.

Mi piace semplificare le cose.

Mi piace mettere gli altri nelle condizioni di riuscire con più leggerezza.

Ed uso ogni strumento che ho disposizione per permettere di farlo.

I nostri articoli ed i nostri video sono fatti volutamente in un modo semplice da essere compreso perché vogliamo che ti accompagnino in un percorso già sufficientemente difficile che è la crescita di tuo figlio.

Lo so che una parte di te pensa che io sia “malato” perché sono riuscito a prendere così tanti spunti da un noiosissimo processo, ma è più forte di me. Ho la malattia di voler imparare dalle esperienze.

Sono sicuro che anche tu OGNI GIORNO puoi avere delle esperienze da cui puoi trarre insegnamento, solo che spesso le fai scappare.

Io ho imparato a fermarle ed il mio lavoro è anche quello di fartene rendere conto.

Se ti sei chiesto perché funziona così bene W LA DISLESSIA! ed in particolare il percorso per genitori W LA DISLESSIA A CASA TUA! questa è la risposta:

applichiamo quei 5 punti alla lettera, SEMPRE!

Puoi scoprirlo anche tu, vieni a trovarci il 27 Maggio a Vicenza, cliccando qui: W LA DISLESSIA, IL CORSO!

A volte per avere dei grandi cambiamenti basta osservare delle piccole cose.

“L’apprendimento è un tesoro che seguirà il suo proprietario ovunque.” – Proverbio cinese

A presto!

Alessandro

 

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