NON FARTI METTERE IN TRAPPOLA DAI COMPITI! COME PUOI AIUTARE DAVVERO TUO FIGLIO?

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Aiuto, non so come fare con gli esercizi di matematica di mio figlio!

Questo è solo una delle richieste di aiuto che ogni giorno leggo nel nostro gruppo W LA DISLESSIA! su Facebook (se ancora non lo conosci vai qui: GRUPPO W LA DISLESSIA!)

E’ una richiesta di aiuto che comprendo e che cerco anche di assecondare in qualche modo, dando delle piccole risposte, ma vorrei che capissi che NON SERVE A NULLA ricevere la spiegazione dell’esercizio o la strategia per imparare la poesia a memoria

In poche parole, anche se decidessimo di dare una risposta articolata… NON SERVIREBBE A NULLA.

Immagina l’apprendimento di tuo figlio (soprattutto se ha delle difficoltà come la dislessia ad esempio, o anche altri tipi di DSA) come una piramide di 6 piani.

Per comodità la puoi vedere qui sotto.

Come puoi notare i 6 piani sono questi, te li elenco partendo dal basso:

  • COSA SA FARE TUO FIGLIO;
  • POTENZIAMENTO;
  • DIFFICOLTA’;
  • COSA NON FA;
  • COMPITI;
  • VOTI

Il fatto è che la maggior parte delle persone che chiede aiuto per i figli parte dal punto sbagliato della piramide, ovvero dal vertice.

Quindi troppo spesso parti dalla fine: i compiti ed i voti.

Ma i compiti ed i voti sono solo la parte finale di un processo di apprendimento che deve avere delle basi ben più solide, altrimenti, come per una casa senza fondamenta, crolla tutto.

Troppe volte parti da lì, ma il problema vero è che le persone che si dovrebbero occupare di tuo figlio partono dalla parola grigia DIFFICOLTA’ e poi velocemente passano a compiti e voti.

Gli aiuto compiti si occupano di compiti e voti, ma non lavorano mai sulle difficoltà di tuo figlio.

E questo è un grossissimo problema perché tuo figlio non riuscirà mai ad arrivare a quella autonomia che tanto desideri e sospiri ogni giorno.

Ma d’altronde è fondamentale che tu capisca che se provi a costruire una casa dal tetto, quella casa crolla. Questo è quello che succede quando si parte dai compiti. Ed i compiti sono così importanti perché poi portano dei voti.

Senza troppi giri di parole, sai bene qual è la realtà:

I COMPITI SONO IMPORTANTI PERCHE’ LEGATI AI VOTI ed I VOTI ALTI TI FANNO SENTIRE UN GENITORE MIGLIORE.

E so anche che proverai a negare questa frase, ma nel lungo termine anche a te capita di finire in schiavitù dei risultati scolastici, dei voti ed anche tu pensi che il successo scolastico (inteso come voti) porterà ad un successo nella vita.

Non c’è nessuna equazione che di sicuro dimostra BRAVO A SCUOLA=PERSONA DI SUCCESSO.

Ed in ogni caso il punto è anche che, ammettendo che sia vero, diventa impossibile pensare di arrivare al successo che immagini partendo dall’alto.

Perché stai lavorando su tetto e soffitto, senza muri portanti, pareti, pavimento e fondamenta.

Ed infatti cosa succede? Che regolarmente ti pare di ripartire da zero ogni volta ed ogni volta ti pare di dover ricostruire tutto dal primo granello di sabbia.

Ti capita mai di dirti “ma possibile che non gli rimanga nulla in testa? Eppure un attimo fa lo sapevi!” e via di incazzature perché non riesci a comprendere il motivo per cui tuo figlio fa fatica.

Il principio per cui succede tutto questo è quello del castello di sabbia in riva al mare. Non sempre è difficile costruirlo, ma alla fine viene abbattuto appena si alza la marea e…

DEVI RIPARTIRE DA ZERO!

E quindi ricominciate a costruire, magari con più impegno, ma alla fine cosa succede? Tuo figlio si stanca e tu pure. Magari subentra la noia ed l gioco è fatto.

E tuo figlio deve ripartire da zero, che poi zero non è perché rimane la frustrazione di dovere sempre essere allo stesso punto.

Capisci bene che risponderti, dandoti la soluzione del problemino di matematica o della frasetta di grammatica o la poesia a memoria o dandoti addirittura libri aggiuntivi di compiti può permetterti di mettere tegole più belle, ma che non ti serviranno a niente e dureranno pochissimo.

Bellissime eh, ma INUTILI!

Quindi non lo faccio. Non ti do quell’aiuto perché so che alla fine non è un vero aiuto, ma una situazione comoda che non ti permette di aiutare sul serio tuo figlio.

Ma pensaci.

Quando costruiscono le case, ti sei mai accorto di quanto tempo viene dedicato per mettere in sicurezza il tutto con le fondamenta ed i muri portanti?

Ci vuole molto più tempo a fare quel lavoro apparentemente brutto e noioso, rispetto a fare il solaio ed il tetto. Per non parlare degli interni per cui i tempi si riducono ancora.

E perché? Perché è l’unico modo che funziona!

Se non dedichi tempo alle fondamenta la casa crolla inesorabilmente e non è una sventura: è poca attenzione.

Ecco perché mi sentirai sempre dire che bisogna prima di tutto fare attenzione alla persona ed a COSA SA FARE: sono le fondamenta sopra le quali costruire il resto.

I muri portanti diventano il POTENZIAMENTO e, se il potenziamento viene fatto bene, le DIFFICOLTA’ vengono affrontate meglio e non si abbattono come un terremoto su tuo figlio (o l’uragano per usare un termine a noi caro).

Solo a quel punto, dopo aver capito chi è tuo figlio e cosa sa fare, dopo aver potenziato le sue capacità e lavorato sulle sue difficoltà (in quest’ordine preciso) puoi metterti a discutere sul fatto che NON FA, che ci sono i COMPITI e che i VOTI non sono adeguati.

Solo se tuo figlio diventa consapevole delle sue capacità ed anche dei suoi limiti possiamo metterci a discutere di poco impegno, di svogliatezza, di poca responsabilità, di poca voglia di fare.

Fino a quel momento rischi davvero di buttare tempo e denaro e di frustrare tuo figlio ad un livello che nemmeno immagini.

Ma parti dall’inizio e dedica il tempo giusto ad ogni parte di questo triangolo.

Per farlo devi armarti di PAZIENZA. Di enorme ed infinita pazienza. Osserva con attenzione e fai la mossa giusta solo dopo aver capito davvero cos’è la cosa migliore da fare.

Ora capisci perché dedichiamo a te, come genitore, così tanto tempo per parlare dei primi 2 punti e solo in seguito affrontiamo gli altri?

Il punto principale è questo: prima capiamo cosa sai fare (o cosa fai bene) e dopo ti diamo la possibilità di migliorare ed imparare altre cose.

Prima le fondamenta e poi il resto della casa, ricordalo SEMPRE!

Si parte sempre dalla base della piramide e si sale al piano successivo solo quando è consolidato quello sottostante.

E voglio darti diverse possibilità per rinforzare la tua base della piramide:

  • Leggere i nostri articoli (e rileggerli se necessario);
  • Venire nel nostro gruppo su Facebook W LA DISLESSIA!;
  • Formarti a 360 gradi.

L’ultimo punto è quello forse più scomodo, perché presuppone che tu decida di fare fatica e di muoverti da una situazione comoda. Ovvero devi alzare le chiappe e decidere di prendere in mano definitivamente la tua formazione.

Puoi decidere di conoscere come funzionano i nostri percorsi, gratuitamente. Per farlo clicca sul link che trovi qui sotto.

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Non fermarti mai e continua a crescere.

Tuo figlio te ne sarà grato!

“E’ più facile costruire bambini forti che riparare uomini rotti.” – Frederick Douglass

A presto

Alessandro

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