MA E’ POSSIBILE CHE NON HAI MAI NIENTE DA FARE?

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Lo so te lo sei detto più volte a fine agosto: “quest’anno andrà in modo diverso, non ho intenzione di arrabbiarmi con mio figlio. Voglio che la scuola non sia un motivo di scontro e la voglio prendere nel modo giusto.”

E ti sei ripetuto mentalmente più volte che quest’anno, cascasse il mondo, le cose dovranno andare diversamente. E lo so che ci credevi FORTE FORTE FORTE.

Hai fatto un sacco di buoni propositi e poi a settembre…

è iniziata la scuola, hai iniziato l’anno con il piede giusto e ti sei ripetuto costantemente “principalmente non triturerò le palle a mio figlio ogni istante!”

E questa è la favoletta che molti genitori si sono raccontati prima del ritorno a scuola e nei primissimi giorni.

Poi passa qualche giorno, ti accorgi che ovviamente i tempi sono molto dilatati e tutto è completamente rallentato.

Dovrebbe essere la normalità delle cose! E’ un inizio e quando si intraprende un percorso è difficile usare subito il massimo della velocità.

Hai mai visto un auto che parte già a 200 all’ora? No! Ha bisogno di tempo (cavalli più, cavalli meno).

Scusami un secondo. Il forno per caso va subito a 200 gradi? No! Ha bisogno di tempo.

Ma questo lo sai benissimo no? Basta non si tratti di tuo figlio!

Quindi, siccome a scuola ci sei andato pure tu, puoi capire benissimo che è assolutamente normale che all’inizio dell’anno sia tutto molto rallentato, soprattutto la voglia di fare di tuo figlio.

E’ normale!

In più quest’anno c’è anche “buona scuola” che ha permesso ulteriori ritardi, visto che ci sono ragazzi che sono ancora senza insegnanti.

Infatti, più che “buona scuola” io la chiamerei SCUOLA ALLA BUONA: tutto all’insegna dell’improvvisiamo e poi “qualche santo sarà” (come dicono dalle mie parti).

Chi se ne frega se i ragazzi avranno la professoressa di Matematica a Novembre.

Chi se ne frega se questa professoressa vorrà recuperare i 2 mesi persi in 10 giorni e chi se ne frega se con il professore di sostegno verranno accumulate lacune.

Lo so, è frustrante anche per te sapere che tuo figlio in prima superiore si ritrova a correggere la supplente d’Inglese perché non sa la lingua che dovrebbe insegnare ai ragazzi, ma questi sono aspetti che purtroppo sono fuori dal tuo controllo.

E soprattutto non voglio diventino una scusa per scassare a tuo figlio!

Vogliamo aggiungere che è stato un Ottobre con un caldo record?

“Caspita, almeno se fosse arrivato prima il freddo almeno mio figlio avrebbe passato meno tempo fuori…”

E non dirmi che non l’hai mai detto o pensato!

Ed ecco che in questo quadro tutti i tuoi buoni propositi cominciano a vacillare.

Perché succedono un po’ di cose:

E, quando le metti insieme tutte, ti dimentichi all’istante i tuoi intenti estivi e comincia il delirio.

“Ecco! Non fa niente!” (nella tua mente funziona ancora meglio se aggiungi “come al solito”)

“Possibile che non ti abbiano dato niente da fare?”

La maggior parte delle volte non ricevi nemmeno una risposta, forse perché non c’è nulla da rispondere o forse perché già tuo figlio è pieno di tensione che gli stai generando.

E quando non vedi risposte ti inca**i ancora di più, lo so.

E a quel punto cominci con le tue prediche e le tue litanie:

“vabbè ma se non hai niente da fare per domani, portati un po’ avanti!”

AAAAAAARGH!

Ma cosa vuoi che faccia in prima superiore? Che si prepari al saggio breve che farà nella prima prova della maturità?

Deve studiare per la quinta perché così intanto si porta avanti?

Non funziona così!

E ti voglio svelare un segreto, che ti chiedo di usare con la massima cura.

Tuo figlio pensa minuto per minuto, non ha idea di quello che gli arriverà nei giorni successivi, figurati se si rende conto che quello che sta facendo ora gli servirà qualche anno dopo.

Ed è normale che sia così.

Qualunque ragazzo, per come è strutturata la scuola, non riesce ad organizzarsi se non ha cose da fare, ma soprattutto cosa deve studiare se non ne compiti? (se invece ne ha già tanti, il discorso è diverso, ma ne ho già parlato in diversi articoli sui compiti).

Lo so che in cuor tuo lo fai perché non vuoi che si prenda indietro.

Non vuoi che viva degli insuccessi a scuola.

Non vuoi che venga preso in giro.

Lo so che hai le migliori intenzioni del mondo, ma… NON FUNZIONA!

  • Non funziona perché tutto questo porterà ad alzare il livello di tensione tra di voi in casa.
  • Non funziona perché non aumenterà la sua voglia di mettersi sui libri.
  • Non funziona perché entrerà nella sua testa l’idea che la scuola sia un peso.

Quando mi confronto con i genitori vedo che ci sono intenzioni meravigliose e che alla fine le paure che li guidano sono ansie personali.

Molto spesso queste paure sono:

  • Paura di non essere un buon genitore;
  • Paura di non fare abbastanza per i figli;
  • Paura di essere giudicati dagli altri.

Allora ti dico subito che tu non sei un genitore peggiore se tuo figlio ha qualche difficoltà scolastica, al massimo lo diventi se la scuola e i compiti diventano un campo di battaglia pomeridiano.

La scuola, per fortuna, non dipende da te. Al massimo puoi essere un aiuto o uno strumento nelle mani di tuo figlio, ma non possono dipendere da te e dal tuo controllo i risultati scolastici.

Questo è bene che te lo stampi in mente!

Lo so che esistono corsi che vogliono insegnare ai genitori ad essere tutor, ma non è quello il tuo ruolo.

Il tuo ruolo è essere genitore, punto.

E nel tuo ruolo non rientra l’affannarti per i suoi risultati.

Non dipendono da te, mai.

E’ ovvio che ti preoccupi, che tieni a lui, ma non entrare nel gioco del “non faccio abbastanza per lui” perché altrimenti diventa una grande frustrazione e basta.

E allora, quando ti vengono in mente queste frasi brutte, torna indietro e pensa a quando alla fine di agosto dicevi:

“Quest’anno mi comporterò bene e non triturerò le palle a mio figlio!”

Che non significa gliele trituro il triplo, perché così quest’anno non prenderà debiti e quindi deve partire accelerando.

Evita scene come “state facendo la presa della Bastiglia e non capisco perché non hai ancora studiato il congresso di Vienna”.

Evitale perché è normale che ancora non l’abbia studiato: succede 40 anni dopo!

Dagli il tempo di fare le cose.

Quindi accetta il fatto che all’inizio dell’anno ci siano poche cose da fare e con il sole fuori, c’è tanto da vivere ancora all’aperto

Lascia che corra tutto quello che non potrà correre dopo!

Poi ne riparleremo.

C’è un tempo per ogni cosa.

Anche il tempo di sbagliare, ma deve imparare a rendersene conto da solo. So che è dura, ma ce la farai, se lo vuoi davvero.

L’uomo moderno crede di perdere qualcosa – il tempo – quando non fa le cose in fretta; eppure non sa che cosa fare del tempo che guadagna, tranne che ammazzarlo.” – Erich Fromm

A presto!

Alessandro

PS se vuoi c’è anche un video riassuntivo di questo articolo, clicca qui per vederlo: https://www.youtube.com/watch?v=UvGKpL0fwPk

 

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