RICOMINCIA LA SCUOLA: SCOPRI I 7 ERRORI DA EVITARE COME LA PESTE

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Nel mio lavoro ci sono diversi momenti molto interessanti, uno di questi è il rientro a scuola. In questi giorni è un fiorire di post su facebook di mamme disperate per il rientro a scuola dei figli. Anche i papà sono preoccupati eh, ma cercano di mascherare con finta tranquillità.

E allora ecco che inizia la gara a chi ha la sfiga più grande e a chi ha i maggiori problemi. Ma dai suvvia, dimmi la verità: in realtà il tuo cuore è pieno di felicità per avere finalmente un po’ di tempo in più… ☺

Sono circa 8 milioni gli studenti che in questi primi giorni di settembre torneranno a sedere sui banchi di scuola. Le vacanze sono ormai agli sgoccioli, il mare o la montagna sono un ricordo ormai lontanissimo e tornano le solite appassionanti preoccupazioni che, puntualmente, ricominciano ad affollare la mente tua e di tuo figlio:

“Come si troverà nella nuova scuola? Andrà d’accordo con gli insegnanti e con i compagni? E come la mettiamo con i compiti delle vacanze, che non è riuscito a finire? Speriamo che quest’anno vada bene con gli insegnanti… Temo già il solito disastro!”

Frasi del genere girano non solo sulle bacheche, ma soprattutto nella mente di un genitore e i motivi possono essere i più disparati, anche se la parola chiave è PAURA!

Spesso l’apprensione tua e di tuo figlio è motivata dai ricordi di esperienze passate, più o meno negative, che portano a essere prevenuti e, letteralmente, a pre-occuparsi, ovvero a occuparsi prima di problemi che ancora non si sono verificati.

Troppo spesso è la tua stessa paura che condiziona tuo figlio e la cosa che io ho il dovere di fare è dirtelo, ripetertelo e farti fare esercizio costante di quanto quella paura non serva a nulla. Anzi a qualcosa serve: A ROVINARVI LE GIORNATE!

Mi piacerebbe dire che i “pensieri” e i “problemi” li ha tuo figlio, ma ormai sono abituato a vedere che più spesso sei tu ad averne un numero eccessivo ed allora ho deciso di darti questi 7 punti che mi auguro tu possa imparare a memoria.

La prima preoccupazione INUTILE riguarda quasi sempre i tanto odiati compiti delle vacanze.

Perché o non sono stati quasi mai terminati, o non sono stati fatti alla perfezione. I compiti estivi hanno una finalità diversa rispetto all’idea che hai tu. L’obiettivo non dovrebbe essere finirli, ma dovrebbero servire per ripassare le cose fatte durante l’anno precedente e fare pratica su quello che si è imparato durante l’anno. E poi, siamo seri, lo sai meglio di me che anche gli insegnanti poi sono ben consapevoli del fatto che i ragazzi durante l’estate dedichino poco tempo ai compiti. Lo sai bene anche tu che, anche se quei compiti non saranno fatti alla perfezione, tuo figlio non verrà mai bocciato per questo motivo. E allora mi spieghi perché devi inondarli di ansia in questo modo? Mi spieghi perché devi alzare il livello di tensione per quel cacchio di libretto delle vacanze?
Te lo dico io il perché: hai PAURA! Paura di fare brutta figura e di non sentirti un buon genitore.

Altra preoccupazione che spesso, e ingiustificatamente, ti affligge è quella del cambio di grado scolastico.

Il passaggio dalle elementari alle medie inferiori, o ancora peggio dalle medie inferiori a quelle superiori è motivo d’ansia. Qui ti aiuto con un esempio: ti ricordo che tuo figlio ha passato momenti ben più impegnativi, ad esempio quando ha iniziato a camminare (e prima ancora a gattonare). Quello era un momento certamente più pericoloso del passaggio scolastico da un grado all’altro, eppure non l’hai vissuto con lo stesso allarme. Perché? Eppure era molto più pericoloso tirare una capocciata su uno spigolo rispetto ad un 4 in storia. Vivi questo cambiamento come un momento di crescita, ricordando anche che tuo figlio non è solo, ma in una classe con altri 15 o 20 coetanei alle prese con la stessa situazione. So che sarà impegnativo, per alcuni bambini lo è molto, ma non lo aiuti di certo se ti terrorizzi all’idea.

All’inizio dell’anno scolastico la paura che tuo figlio non sia INDIPENDENTE arriva ai massimi livelli.

Anche qui ti faccio un esempio. Chi prepara lo zaino? Lo prepari tu perché hai paura che il tuo “piccolo cucciolo” dimentichi troppe cose. Chi si occupa di sapere l’orario delle lezioni del giorno successivo? Tu! E allora cosa succede? Che tuo figlio non arriverà mai ad un livello di autonomia utile per la sua esistenza. Ti ricordo che ti sembrava impossibile che potesse infilarsi i calzini da solo quando era piccolo ed ora lo fa. Non credi possa capitare anche con la scuola? Considera che se fai sempre tutto tu poi non ti devi lamentare se lui non avrà voglia di fare le cose da solo. Dimmi che non ti sei mai sostituito a tuo figlio in qualcosa, senza dargli la possibilità di sbagliare… Ti lascio un piccolo esercizio da fare fin da subito: siediti con tuo figlio a tavola e decidete assieme alcune cose sulle quali tu vuoi che sia autonomo (quali nuovi orari rispettare, come prepararsi lo zaino da solo, perché è meglio decidere cosa mettersi la sera prima ecc.). A quel punto lasciagli la possibilità di sperimentarsi, di sbagliare e dagli modo di capire e riparare. Insegnagli a chiedere quando non riesce, fai in modo che la tua presenza non sia scontata.

Un grande classico, e un comportamento da evitare come eviteresti una persona antipatica, è l’ansia da prestazione per i voti.

E’ quasi scontato sottolineare che più ansia trasmetti a tuo figlio e peggiori saranno i risultati! C’è anche un’aggravante: se tuo figlio vede che tu ti incazzi o ti preoccupi, sarà per lui più semplice mentire sui risultati e non sarà così scontato che ti racconti cosa succede a scuola (registro elettronico o meno). E’ chiaro anche che tuo figlio può avere delle difficoltà in determinate materie e di sicuro non lo aiuti trasmettendogli la tua ansia per i suoi risultati. E poi abbi pazienza, ma mi fai capire quanto è utile per te allarmarti, vivere male e preoccuparti costantemente per i voti di tuo figlio? E’ un qualcosa che, anche con il massimo dell’impegno, non è nel tuo controllo. Per vari motivi: i voti non li decide lui, ma un professore; i voti non sono necessariamente frutto dell’impegno. Te ne ho parlato abbondantemente qui: https://www.wladislessia.com/ma-alla-fine-si-studia-per-imparare-o-solo-per-un-bel-voto/

Un’altra paura che sono sicuro che stai vivendo in questi giorni è quella che gli insegnanti non siano all’altezza.

Qui mi sento di dire che non hai tutti i torti, perché ci sono ottime possibilità che tuo figlio incontri insegnanti incapaci, oltre ad altri molto validi. Però fai in modo che questi timori non arrivino costantemente a tuo figlio e, soprattutto, fagli capire che i risultati scolastici non devono essere influenzati dalla paura di avere degli incompetenti davanti. Quindi, puoi anche avere di fronte a te insegnanti non capaci, ma all’inizio cerca sempre un dialogo costruttivo per il bene di tuo figlio. Poi sai bene che se la scuola non fa quello che dice o promette, hai il dovere di intervenire!

Smettila di mettere la scuola al centro di ogni discorso.

Se lo fai ottieni un unico e sicuro risultato: generi ansia e frustrazione in tuo figlio che si vede trattato solo da studente e perde di vista il suo ruolo di figlio. Ripeti con me: NON C’È SOLO LA SCUOLA! Ne ho parlato in questo divertente video, intitolato “CIAO, COME E’ ANDATA A SCUOLA?”.
La scuola è importante, ma non dimenticare che è solo una parte del percorso di crescita di tuo figlio. Una parte importante di sicuro, ma non l’unica! Caricarla di così tante aspettative complica notevolmente la vita del ragazzo.

Ultimo comportamento da evitare come la peste è quello di togliere, o minacciare di farlo, ore di sport per aumentare il tempo di studio.

Questo è un punto a me molto caro e dovresti saperlo perché ne ho parlato in questo articolo: https://www.wladislessia.com/scopri-6-motivi-cui-lo-sport-fondamentale-figlio/.
Ci sono un sacco di studi e di statistiche legate allo sport e alla riuscita scolastica. Secondo alcune molto autorevoli (a cui credo tantissimo peraltro) l’80% dei ragazzi a cui viene negato lo sport ottiene voti peggiori. Anzi, molte volte togliere lo sport a causa di scarsi risultati scolastici abbassa i voti ed in alcuni casi porta anche alla bocciatura. Quindi in questo caso ottieni esattamente il contrario di quello che speri. In più ricordati che lo sport aiuta i ragazzi ad autodisciplinarsi, a organizzarsi e a darsi obiettivi precisi, per questo vietarlo come misura punitiva è controproducente. “Eh ma io invece ho tolto calcio a mio figlio ed ha salvato l’anno” potresti dirmi ed io ti rispondo che ti è andata bene ed in ogni caso di sicuro non hai aumentato la sua voglia di studiare o il suo rapporto con la scuola con questa privazione.

Inizia con l’applicare questi 7 semplici concetti e poi ne riparliamo assieme.
Allora, pronto a ricominciare? Anche noi ricominciamo la stagione, anche se in realtà non abbiamo mai smesso.

Scopri come essere sempre collegati a noi con il nostro GRUPPO FACEBOOK W LA DISLESSIA!, un vero e proprio percorso giornaliero per genitori (gratuito peraltro).

“L’esercizio fisico, anche quando è obbligatorio, non fa male al corpo; ma la conoscenza ottenuta per obbligo non rimane nella mente.” – Platone

A presto!

Alessandro

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